Corrispettivi elettronici … mancano gli strumenti telematici

A 16 giorni dall’inizio dell’obbligo dell’invio telematico dei corrispettivi la situazione di oggettiva difficoltà, derivante dal fatto che i produttori di registratori e stampanti di cassa omologati non sono in grado di soddisfare, entro il 1° luglio, tutte le domande provenienti da chi è soggetto all’obbligo della trasmissione dei corrispettivi è un dato di fatto.

Dopo l’incontro di lunedì 10 giugno 2019 nella quale alcuni sindacati di categoria e Comufficio hanno richiesto un rinvio della scadenza, l’attività parlamentare si è limitata a proporre una moratoria delle sanzioni di un mese “In sede di conversione in legge del decreto “crescita” (DL 34/2019), con un emendamento è stato proposto di introdurre una moratoria di un mese per la prima trasmissione dei dati dei corrispettivi all’Agenzia delle Entrate, a condizione che ciò non determini conseguenze sulla liquidazione dell’IVA relativa al periodo».

Una moratoria delle sanzioni non sembra una soluzione sufficiente, a meno che, la proroga di sei mesi permetta una modalità “alternativa” di “invio” entro un mese dei corrispettivi …

Attendiamo sviluppi 😊

Ricordo che le sanzioni non sono piccole (art. 2 comma 6 del Dlgs 127/2015 che richiama gli articoli 6 e 12 del Dlgs 471/97) Ovvero «una sanzione pari al 100% dell’imposta corrispondente all’importo non correttamente documentato» e «una sanzione accessoria consistente nella sospensione della licenza o dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività ovvero dell’esercizio dell’attività medesima per un periodo da 3 giorni ad un mese qualora siano state contestate nel corso di un quinquennio quattro distinte violazioni».

Quanto sopra ravvisando che se si «continua a documentare le proprie operazioni con i vecchi registratori di cassa” ci sarebbe «un ostacolo all’attività di controllo dell’amministrazione»…

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